Nella Sala dei Marmi di Palazzo Olivieri (ora Conservatorio di Musica G. Rossini)  Giannandrea Lazzarini ''realizzò due tele, il cui soggetto è tradizionalmente inteso come Pesaro pagana e Pesaro cristiana.''

Nel dipinto Pesaro pagana si può proporre l' identificazione del  ''Bosco sacro'' dove Olivieri  tra le altre cose, trovò, un cippo sul quale  era iscritto ''il dativo del nome Apollo in latino arcaico: APOLENEI. La stessa epigrafe appare dipinta nella tela su un grosso frammento lapideo in basso: la scena raffigura uomini e donne con animali che convergono verso una statua di divinità incoronata, mentre una seconda statua si intravede tra gli alberi della collina

. In particolare si nota una donna con animali che convergono verso una statua di divinità incoronata, mentre una seconda statua si intravede tra gli alberi della collina: In particolare si nota una donna, che  attinge acqua, la cui presenza è considerata luogo comune nei Boschi sacri, alcuni giovani con strumenti a fiato, anch' essi figure comuni di scene sacrificali, ed altri con piccole urne, dette acerri, che contenevano incenso da bruciare per smorzare il cattivo odore della carne immolata sugli altari. 

Le fonti riferiscono questo dipinto al 1794. A quella data il Lazzarini non potè avvalersi della collaborazione diretta dell' Olivieri, morto nel 1789, ma solamente dei suoi testi sul Bosco sacro: alcune note ai Marmora Pisaurensia del 1789 e un manoscritto inedito.''

Pesaro cristiana rappresenta invece un ''Cristo con la croce che sostiene un volume aperto, letto da una divinità tutelare della città. ... San Paolo, Pietro e alcuni fedeli. Sullo sfondo a sinistra è dipinto un tempio in rovina e un vaso attico, che potrebbe alludere alla nascita del Cristianesimo sulle rovine del paganesimo, secondo una iconografia controriformista.